mercoledì 22 giugno 2011

L'Islanda al referendum vota no

In aprile l'Islanda è stata chiamata a decidere se restituire il debito contratto con Olanda e Inghilterra in seguito alla bancarotta del 2009.
Nel referendum ha vinto il no con un 60%.E' la seconda volta in 13 mesi che l'Islanda è stata chiamata a decidere sul rimborso, e la prima volta il 93% della popolazione ha detto di no.
Irlanda e Grecia hanno tentato di pagare oltre le proprie possibilità e la cosa non ha funzionato, l'Islanda ha deciso di non restituire il debito.Punto.
Giusto o sbagliato?

Debtocracy

 http://www.youtube.com/watch?v=qKpxPo-lInk

C'è un documentario particolarmente interessante che sta girando in questi mesi e che parla di come la Grecia sia arrivata ad indebitarsi tanto da ricorrere all'aiuto della UE.
Molti rappresentanti dell'UE si accendono di rabbia parlando dello stato in cui versa la Grecia a cui da un lato vengono versati soldi per una ripresa economica,ma da cui si richiede con altrettanta nonchalance che essa compri armamenti esattamente da quegli stati che la sostengono, primi fra tutti la Germania.Meraviglioso notare nei telegiornali tedeschi come si faccia credere alla gente che i greci nn abbiano alcuna voglia di lavorare, che non sono previdenti, che siano dei disonesti e che in qualche modo quindi "se la sono cercata". Suona familiare?Ogni stato ha i suoi problemi, l'Italia probabilmente ne ha molti in comune con la Grecia,ma vogliamo finire davvero così? Vogliamo attendere di dover ricorrere a dei soldi dati in prestito che poi finiranno per portare il nostro debito pubblico ancora più in alto di quanto nn stia già ora?
Ma tu lo sai a quanto ammontava il nostro debito a gennaio 2011?
Citazione da un altro blog: "A fine gennaio il debito ha alzato l'asticella a 1.879.926 milioni, nuovo record assoluto con un incremento di ben  36.699 milioni di euro in un  solo mese. Tremonti continua a dire che la situazione è sotto controllo; io osservo che in Gennaio il debito è aumentato di  1.183 milioni al giorno. "
Ti meravigli dunque di dover pagare il 50% in tasse quando ti va bene, ma anche il 70% in alcuni casi se sei un libero professionista?Ma quanto pagherai quando l'Italia dovrà ricorrere ad aiuti da parte dell'Unione europea? I telegiornali dicono che stiamo riprendendo quota, le aziende tuttavia se ne vanno all'estero, i cittadini non sono più sicuri del loro posto di lavoro.Dov'è la verità?
Cosa possiamo fare prima di affossarci del tutto?
Debtocracy racconta la storia dell'Ecuador e del suo presidente Correa che dichiarò che il debito del suo paese era un "debito detestabile" e ciò dopo avere istituito una commissione di controllo sui debiti che erano stati contratti fino ad allora dall'Ecuador, scoprendo che chi li aveva contratti, i  politici, erano in accordo con banche e multinazionali del petrolio estere .Il debito andava a scapito della gente in quanto era diventato un vero e proprio strozzinaggio ed avendo studiato legge negli Stati Uniti Correa sapeva della possibilità di dichiarare il debito un "debito detestabile", ma prima doveva dimostrare quanto di quel debito fosse detestabile. Ora il debito dell'Ecuador è sul 30%, ma ci è voluta una persona come Correa che avesse il coraggio di mettersi contro tutto e tutti per liberare quello Stato dai debiti "indebiti" che lo stavano divorando.
Il documentario intervista dei deputati della UE che dicono che molti paesi facenti parte dell' UE potrebbero avvalersi di tale diritto, ma che quasi tutti lo ignorano.
Penso non solo all'Italia, ma a molti paesi del terzo mondo piegati dallo strozzinaggio delle banche e a come tutti potremmo riprendere quota se gran parte dei debiti ci fossero tolti.
Il documentario è molto bello ed illuminante, consiglio a tutti di guardarlo, ma soprattutto di chiederci come possiamo fare anche noi per istituire una "Commissione per il controllo logistico" che ci dica chiaramente quant'è questo debito, come è stato contratto, da chi, quando, a chi lo dobbiamo e come si intende ripagarlo. Negli altri stati infatti si è ricorso di nascosto ai fondi che i cittadini avevano messo da parte per ripagarlo in parte.Orrore! Dobbiamo richiedere un controllo logistico dei conti, e non a Tremonti, che lo si vede chiaramente ogni qualvolta che compare in TV che non può parlare apertamente. Dobbiamo istituire anche noi una commissione per il controllo logistico dei conti italiani.Ciò non significa non ripagare i debiti, ma soltanto che ripaghiamo quelli contratti in modo giustificato.
Dopo però, dovessimo riuscirci, in quanto a debiti, prestiti, tasse ed economia nazionale dovremmo davvero farci un bell'esame di coscienza, prendere in mano la situazione e cambiare radicalmente il funzionamento di questo stato...

mercoledì 15 giugno 2011

Robert Kiyosaki "Padre Ricco Padre Povero"

In un seminario frequentato da poco mi è capitato tra le mani questo libro di cui avevo già sentito parlare tempo fa alla radio ed ho deciso di comprarlo.
Il libro parla dell'autore di origine giapponese, ma trapaintato alle Hawaii da quattro generazioni. Durante la sua infanzia suo padre, un accademico di successo gli parlava del denaro come probabilmente ne ha sentito parlare la piupparte di noi: che non è fondamentale per la felicità, che spesso, se molto, proviene da attività illecite, che è bene impegnarsi negli studi per farne tanto. La realtà odierna tuttavia ci ha mostrato spesso non bastano nemmeno due lauree per mettere insieme lo stipendio di 20 anni fa, che in realtà quel poco che si guadagna per molti nonnon è sufficiente per arrivare a fine mese e che molto spesso ragazzotti senza alcuna esperienza lavorativa guadagnano un'infinità vendendo servizi, idee od oggetti in internet ed essendo privi di qualsivoglia diploma o laurea. Le cose sono molto cambiate negli ultimi decenni,ma noi tendiamo a ragionare come nel 1800.
Robert all'età di 9 anni ha deciso di ascoltare attentamente gli insegnamenti del padre del suo amico d'infanzia, un uomo di certo non erudito,ma con un'ottima intelligenza finanziaria, l'uomo che nei suoi libri chiamerà il "padre ricco". A 47 anni Kyiosaki, essendo divenuto sufficientemente ricco da vivere del suo cosiddetto reddito attivo "cashflow" proveniente da affitti, miniere ecc. ha potuto ritirarsi dal lavoro per dedicarsi alla sua passione : insegnare alla gente come investire i soldi appropriatamente in modo tale da creare un reddito mensile costante. Insegna dagli anni 80 tenendo seminari in tutto il mondo ed ha anche creato due giochi da tavolo; "cashflow 101 e 102". Il primo insegna a capire come funzionava l'economia fino al 2000 quello successivo come creare reddito dopo tale data.
Il libro per me è stato illuminante e presto leggerò anche quelli successivi. Auguro a tutti di fare altrettanto.

lunedì 13 giugno 2011

Libro "Un futuro sostenibile" di Sachs

Di seguito vi incollo un introduzione al libro illuminante di Sachs che ci spiega cosa dobbiamo fare per avere un futuro, e come renderlo sostenibile per tutti.
Segue il link alla pagina in cui potrete leggervi qualche stralcio.
 http://www.edizioniambiente.it/eda/catalogo/libri/609/
Ciao belli.


Grazie alla loro capacità di coniugare le questioni dell’ecologia con i temi della giustizia sociale, Wolfgang Sachs e il Wuppertal Institut sono un riferimento per il mondo ambientalista e per quello cristiano.
Con Futuro sostenibile, Sachs e l’équipe da lui coordinata al Wuppertal Institut analizzano i principali fattori della crisi ecologica e sociale globale e propongono ai paesi industrializzati un’agenda concreta per riformare la società, l’economia e le tecnologie, le istituzioni internazionali e le relazioni economiche Nord-Sud, gli stili di vita e la partecipazione politica dei cittadini-consumatori.
Questo studio ha ispirato una campagna per la sostenibilità promossa da tre grandi organizzazioni tedesche per l’ambiente e per la cooperazione allo sviluppo. È stato definito “un’opera di riferimento nel campo della sostenibilità” dall’ex presidente della Repubblica Federale Tedesca, Horst Köhler, ed è sulla scrivania dell’attuale presidente, ChristianWulff.
L’edizione italiana è stata adattata ai paesi europei e integrata con alcuni riferimenti al nostro paese, proponendosi così come un concreto progetto politico e sociale per un futuro sostenibile.

Wolfgang Sachs, autore di numerosi libri e direttore della sede di Berlino del Wuppertal Institut, ha studiato sociologia e teologia cattolica. Ha insegnato all’Università di Pennsylvania, è docente allo Schumacher College, professore onorario all’Università di Kassel, collaboratore dell’Ipcc, membro del Club of Rome. Ha curato Il dizionario dello sviluppo (Ega, 2004), un classico degli studi sulla sostenibilità e la giustizia sociale. Tra i suoi titoli più recenti in italiano: Per un futuro equo (Feltrinelli, 2007), Ambiente e giustizia sociale (Editori Riuniti, 2002) e Futuro sostenibile – Riconversione ecologica. Nord-Sud, nuovi stili di vita (Emi, 1997).
Marco Morosini, analista ambientale al Politecnico federale di Zurigo, è stato direttore di progetto al Center of Technology Assessment di Stoccarda, dove ha pubblicato un manuale in tre volumi sugli indicatori di sviluppo sostenibile (Umweltindikatoren und nachhaltige Entwicklung, 2001-2002).Ha curato Futuro sostenibile (Emi, 1997). Sullo sviluppo sostenibile ha realizzato documentari televisivi, scritto testi per il teatro e tenuto una rubrica nella pagina “Ethical living” del settimanale Internazionale.
Il Wuppertal Institut per il clima, l’ambiente e l’energia, fondato nel 1991, è considerato uno dei più importanti centri di ricerca interdisciplinare sui temi della sostenibilità. Oltre che con diverse università, il Wuppertal Institut collabora con il governo tedesco e con il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente.

L'alternativa Isaia: La NASA lancia lo stato di emergenza globale terre...

 Ho letto che la Nasa ha allertato rigurado a plurimi terremoti che si susseguiranno nei mesi a venire. Il nostro Appennino sta già tremando da giorni a quanto pare... Sarebbe bene dare un'occhiata al sito della Nasa in quanto sul lato destro sono stampabili dei pdf con le varie precauzioni da prendere nel caso di disastri naturali. Ovviamente è in inglese, ma è scritto in forma semplice. Ciao
L'alternativa Isaia: La NASA lancia lo stato di emergenza globale terre...: "Ma solo per i propri dipendenti. Un carissimo amico ci ha appena inviato una segnalazione via e-mail con questo contenuto: “ La Nasa ha inv..."

venerdì 3 giugno 2011

Mini era glaciale

Vi ricordate il documentario "una scomoda verità" scritto nel 2006 che vinse il premio oscar con protagonsta l'allora vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore?
Ricordo che uno degli argomenti affrontati nel documentario parlava della corrente del Golfo e del suo funzionamento. Vi incollo di seguito una descrizione da Wiki per chi nonsapesse affatto cosa sia la corrente del Golfo e cosa implichi per l'Europa:

"La Corrente del Golfo, insieme alla Corrente nord-atlantica, sua estensione in Europa, è una potente corrente oceanica calda. Nasce nel Golfo del Messico ed è di vitale importanza per la mitigazione del clima dei paesi europei che si affacciano sull'Oceano Atlantico: Portogallo, Spagna, Francia, Irlanda e Gran Bretagna; la sua influenza si estende fino alla Scandinavia e oltre.
Il nastro trasportatore è un'enorme corrente che trasporta l'acqua calda del Golfo del Messico attraverso l'Atlantico; essa poi, quando si raffredda in prossimità del circolo polare artico, si inabissa. Dopodiché il ciclo ricomincia
Se il nastro trasportatore si fermasse avremmo inverni rigidissimi in Europa e nell'America del Nord mentre avremmo forti siccità in molte parti dell'emisfero australe poiché non vi sarebbero più i monsoni provocati dalle correnti calde risalenti verso nord.L'analisi dei dati sul clima preistorico ha fornito alcuni indizi che vanno in questa direzione, ma la loro interpretazione è ancora controversa. Ad esempio sembra quasi certo che, circa 11.000 anni fa, la fusione di estesi ghiacciai posti sul Labrador causò il rallentamento della Corrente del Golfo. Una delle conseguenze dell'evento fu il raffreddamento del clima europeo per un periodo approssimativo di 1.000 anni.
L'aggravarsi o l'inizio di nuova era glaciale non è comunque prevedibile con i modelli climatici attuali. In base alle ipotesi più pessimistiche, il clima potrebbe mutare in modo drastico e imprevedibile in pochi decenni."

...In pochi decenni...
Ora facciamo un passo indietro: vi ricordate che nel Golfo non molto tempo fa si aprì una falla che fece fuoriuscire un'immensa quantità di petrolio e che poi fu chiusa?
Ebbene quella piccola catastrofe ha dato vita ad una catastrofe di portata forse molto più ampia, essa infatti ha bloccato la corrente del Golfo.

http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rifiuti/2010/07/06/visualizza_new.html_1850280848.html